Monumenti

COLONNE ROMANE – II SECOLO

Delle due colonne originarie, alte 19 metri, ne rimane solo una, oggi in restauro, che ha un capitello a foglia d’acanto, con i busti di Giove, Nettuno, Pallade, Marte e i tritoni.
Dell’altra rimangono solo il basamento e uno dei rocchi: la colonna, caduta dopo il terremoto del 1528, fu donata a Lecce perché fosse costruita la colonna di S.Oronzo.
Curiosa, a questo proposito, la diceria secondo cui i brindisini abbiano ceduto la colonna in cambio di un sanguinaccio, probabilmente nata a causa della miseria in cui versava a quel tempo la città.
Secondo la tradizione, le colonne, realizzate con marmo proveniente dalla Turchia, segnavano la fine della Via Appia, ma è più verosimile che, essendo poste su una scalinata di fronte al porto, servissero da punto di riferimento per i naviganti.

CASA DI VIRGILIO

Dante non ebbe dubbi quando fece dire a Virgilio nella Divina Commedia: “Lo corpo dentro al quale io facea ombra, Napoli l’ha e da Brandizio (Brindisi) è tolto”. Infatti, il poeta latino morì nella città di Brindisi.
Incerta è, invece, l’autenticità della sua casa. La più antica indicazione di essa la si ha in un documento del XVI secolo, ma di quella casa oggi non è più visibile nulla all’esterno: infatti, verso la fine dell’800 un proprietario, rifacendo la sua palazzina adiacente, la inglobò, pur lasciando tutti gli elementi architettonici della casa di Virgilio intatti. E’ come se davanti alla casa del poeta fosse stato costruito una sorta di schermo.

CASTELLO SVEVO – XI SECOLO

Detto anche “castello di terra” o “castello grande”, conserva ancora il nucleo svevo, a forma quadrangolare, con torri angolari e intermedie. Intorno al nucleo gli aragonesi fecero costruire un antemurale con quattro torri e un fossato.
Fu ancora modificato nel tempo, fino a diventare un penitenziario al tempo di Gioacchino Murat, base navale durante le due guerre mondiali. Vi fu ospitato anche il re Vittorio Emanuele III, quando Brindisi divenne capitale d’Italia nel 1943.
Oggi è sede del Comando della Marina Militare e non è visitabile.

CASTELLO ARAGONESE – XV SECOLO

Detto anche “Forte a mare”, fu fatto costruire nel 1491 sull’isola antistante il porto di Ferdinando I d’Aragona per difendere la città da invasioni via mare, inglobando e distruggendo in gran parte l’antica abbazia di Sant’Andrea.
E’ costituito da due parti: il Forte, che serviva come alloggio per guarnigioni e il Castello Rosso, così detto per la particolare colorazione rossastra dei mattoni in tufo carparo.
Oggi è in restauro e non è visitabile.

FONTANA TANCREDI – XII SECOLO

E’ una delle cinque vasche limarie che permettevano di decantare l’acqua potabile prima di distribuirla alle fontane della città.
Addossata ad un’altura naturale, risale al 1192, anno in cui il normanno Tancredi volle che la preesistente fontana romana fosse rifatta, in onore delle nozze del figlio Ruggiero con Urania di Costantinopoli.
Nel 1828, ridotta ormai ad un cumulo di macerie, fu ricostruita e ingrandita. E’ formata da un muro rettangolare e da due edicole con cupola, congiunte da una vasca la cui acqua sgorga da teste marmoree scolpite. Al centro vi è lo stemma della città.

MONUMENTO AL MARINAIO D’ITALIA – XX SECOLO

Il monumento sorge nel rione Casale, sul porto interno ed è stato inaugurato nel 1933. Un notevole contributo per la sua realizzazione fu dato dal tenore pugliese Tito Schipa, che si esibì con altri tenori anche al Teatro Verdi di Brindisi, in una tournée pro-monumento.
L’edificio, progettato da Brunati ed eseguito dallo scultore Bartoli, è in tufo carparo ed ha la forma di un timone di nave alto 54 metri.
In basso vi è una cappella in cui vi sono incisi i nomi dei caduti delle due guerre mondiali; ai lati vi è una scalinata su cui poggiano due ancore della corazzata “Benedetto Brin”, affondata durante la Grande Guerra e due cannoni tedeschi.
In alto, in un cripta, vi è la statua della Madonna del Mare, opera di Bartoli, fusa nel bronzo nemico.

CENTERO STORICO

Il centro storico è situato in parte all’interno delle vecchie mura costruite dagli aragonesi e modificate da Carlo V, il quale aggiunse i Bastioni, tra cui il Bastione San Giacomo e quello di Porta Mesagne.

Nel Centro storico si trova la piazza della Cattedrale, su cui si affacciano:

-La loggia del Palazzo Balsamo – XIV secolo
è un gioiello dell’architettura medioevale: è formata da otto archetti che poggiano su mensole scolpite in modo bizzarro;

-il Portico dei De Cateniano – XIV secolo
detto erroneamente Portico dei Templari, è addossato al museo. Nell’atrio sono collocati cippi funerari, statue di epoca romana e capitelli medioevali;

-il Museo archeologico provinciale Ribezzo
ospita statue romane, una raccolta di monete vasi è ceramiche, oltre ai bronzi scoperti nel 1992.

Di un certo valore artistico sono anche alcuni palazzi brindisini:

-Palazzo Granafei Nervegna – XVI secolo
ha nella facciata un portale di stile catalano-durazzesco, fiancheggiato da due finestre con motivi rinascimentali; al di sopra delle finestre ci sono due balconcini traforati;

-Palazzo Montenegro – XVI secolo
esempio dell’architettura barocca della città, attualmente è sede della Prefettura.