Chiese

LA CATTEDRALE – XI E IVX SECOLO

La sua origine è avvolta nella leggenda: il primo apostolo della città, San Leucio, avrebbe saputo in sogno che la sua missione sarebbe stata quella di recarsi a Brindisi per liberarla dagli eretici.
La missione fu compiuta e il Santo innalzò nel luogo in cui aveva battezzato 27.000 convertiti una Basilica, quella di San Giovanni Battista, che sarebbe l’originaria costruzione.
La Basilica, costruita nel 1132, fu distrutta da un terremoto nel 1743: di essa sono visibili all’interno i resti del pavimento a mosaico con motivi zoomorfi.
Ricostruita nel 1750, la Cattedrale presenta all’esterno delle nicchie con le statue dei santi Lorenzo, Teodoro, Leucio, Pio X, Francesco, Pietro, Paolo e Caterina.
L’interno, a tre navate, ha un coro in legno di noce e pregevoli tele nelle cappelle e sugli altari.
Una cappella conserva le reliquie di San Teodoro, patrono della città insieme a San Lorenzo.

CHIESA DI SAN BENEDETTO – XI SECOLO

La sua fondazione è nel 1097, anno dell’atto di donazione della chiesa da parte del conte Goffredo, signore di Brindisi, dopo la conquista normanna.
In seguito essa fu inglobata in altre costruzioni, sicché oggi l’originaria facciata non esiste più, mentre sul lato sud è possibile ammirare delle arcate cieche che poggiano su pilastri.
Il portale si trova nella terza arcata ed ha un’architrave su cui sono riprodotte scene di caccia: uomini, vestiti con tuniche e larghi pantaloni trafiggono leoni e un drago alato; su di esso vi è lo stemma dell’arcivescovo Antonino Sersale, il quale realizzò molti lavori di restauro nella chiesa.
Sul lato est vi è il campanile, di datazione incerta e forma quadrata.
L’interno presenta un soffitto formato da crociere cupolate, che poggiano su sottili colonne.
Durante i lavori di restauro tra il 1948 e il 1958 furono tolti dalla chiesa: gli altari barocchi, l’organo antico, gli stucchi in finto marmo.
Pregevoli sono alcune tele come: “L’Adorazione dei pastori” e “L’Assunzione”.
Di grande interesse artistico è anche il chiostro, risalente al Medioevo.

TEMPIO DI SAN GIOVANNI AL SEPOLCRO – XI SECOLO

Edificato dai Templari, ha forma circolare.
Di grande interesse è il portale con un’architrave decorata con foglie d’acanto spinoso; ai lati vi sono due colonne, sorrette da leoni stilofori, col capitello di destra recante volti umani le cui orecchie vengono morse da uccelli mostruosi e quello di sinistra recante le figure di uomini con perizoma e donne con tuniche, che sembrano danzare.
L’interno ha un tetto in legno sostenuto da otto colonne con capitelli di ottima fattura, mentre alle pareti vi sono i resti di affreschi del XIV secolo.
Adibito a museo dal 1850 al 1955 è stato sede di incontri culturali a cui hanno partecipato personalità come Gandhi e Tagore.

CHIESA SANTALUCIA – XI SECOLO

Detta anche chiesa della S.S. Trinità, è un esempio di architettura romanica.
E’ formata da due piani, con una facciata semplice, interrotta solo da una finestra tonda.
L’interno, a tre navate, presenta pregevoli tele, affreschi e colonne; interessante è la cripta dell’VIII secolo per i suoi affreschi.
Alla chiesa si accede tramite una scala a due rampe, sostituita alla brutta scala precedente.

CHIESA DI SANTA MARIA DEL CASALE – XIII SECOLO

Situata nei pressi dell’aeroporto e dichiarata monumento nazionale nel 1875, è un esempio di architettura romanica con apporti gotici e motivi decorativi siculo-arabi.
La data di fondazione è incerta, anche se il legame degli angioini con la chiesa, rilevabile sia da antichi documenti che da affreschi (soprattutto il pannello che raffigura il giglio angioino), farebbe datare il monumento ai primi decenni del XIV secolo.
La facciata è elegante, con fantasiose composizioni geometriche date dall’accostamento di tufo carparo e pietra bianca.
Il portale è sormontato da un protiro pensile ornato da archetti.
All’interno, a navata unica, vi sono affreschi riportati alla luce nell’800, dopo che erano stati coperti da molti strati di calcina.
Questi affreschi sono da riferirsi a due cicli pittorici distinti: il primo gruppo comprende il Giudizio Universale di Rinaldo da Taranto e l’Albero della croce, formato da 12 rami, simbolo degli apostoli e su cui compare anche lo stemma della città. Il secondo gruppo comprende affreschi devozionali, quasi degli ex-voto.
Interessante è il chiostro (‘500) annesso alla chiesa.

CHIESA DEL CRISTO – XIII SECOLO

Fondata nel 1232 da Nicola Paglia da Giovinazzo, discepolo di San Domenico, troviamo sulla sua facciata, a sinistra del portale, l’anno di fondazione.
Restauri effettuati nel secolo scorso hanno riportato alla luce l’antica bellezza della facciata, caratterizzata dalla struttura monocuspidata, con archetti pensili e bicromia ottenuta alternando tufo carparo e pietra bianca.
Bellissimo è il rosone formato da due fasce concentriche a motivi vegetali e da una raggiera formata da 16 colonnine.
All’interno sono da ammirare il crocifisso ligneo (XIII secolo) e la Madonna della Luce (XIII secolo).

CHIESA DI SAN PAOLO – XIV SECOLO

Esempio di architettura gotica, fu voluta da Giovanni Maria Moricino, storico brindisino di vasta cultura, per seppellirvi il figlio morto a 16anni per una caduta da un albero di gelso.
La facciata è molto semplice, monocuspidata, con portale in legno su cui vi sono una nicchia vuota e una finestra a forma di lira.
Ai lati del portale erano collocati due leoni stilofori, uno dei quali fu ritrovato durante i lavori di restauro.
All’interno si possono ammirare gli splendidi altari barocchi e le belle tele.
A sinistra, sotto il primo altare, vi è la deposizione del Cristo Morto; sul secondo altare vi è la tela dell’Immacolata; sul terzo altare vi è la tela dei santi Vito, Modesto e Crescenzio.
A destra: sul primo altare vi è la tela di S.Giuseppe da Copertino; sul secondo altare la statua lignea di S.Antonio e sul terzo la tela dell’Incoronazione della Vergine del Carmelo.

CHIESA DI SANTA MARIA DEGLI ANGELI – XV SECOLO

E’ legata al nome del frate cappuccino Giulio Cesare Russo, il futuro San Lorenzo: egli scrisse una lettera al cugino ed ex sindaco della città circa la necessità di costruire una chiesa che ospitasse le monache del convento di Santa Chiara, reso malsano dalla mancanza di sole provocata dal vicino ospedale.
La chiesa sorse effettivamente su un terreno di proprietà della famiglia del Santo.
E’ caratterizzata da un’elegante facciata in tufo carparo, con il portale in legno, opera di un artigiano del luogo.
All’interno, a navata unica, si possono ammirare, oltre al soffitto affrescato con storie di San Francesco e Santa Chiara, interessanti tele, tra cui, quella dell’altare raffigurante la Madonna Immacolata tra gli angeli.

CHIESA DI SANTA TERESA – XVII SECOLO

Tipico esempio dell’architettura barocca, presenta una facciata con paraste, pinnacoli e capitelli, oltre a quattro nicchie vuote nella parte inferiore.
Particolare interesse presentano, all’interno, le tele collocate sugli altari delle cappelle laterali: quelle di S.Andrea e della Madonna del Carmelo.
Vi è anche una statua in pietra di S.Francesco di Paola e un’epigrafe marmorea (secolo XVIII) di don Aloysio Ferreyra, sepolto, però, nella Cattedrale.
Egli fu un benefattore della chiesa di Santa Teresa e istituì il cosiddetto “Monte dei maritaggi” in favore delle zitelle spagnole e un “Monte dei poveri” in favore degli spagnoli che avevano il loro quartiere proprio nella zona in cui sorse Santa Teresa.
Accanto alla chiesa sorge il convento dei carmelitani, con il chiostro, sede dell’archivio di Stato.